Il premier è intervenuto oggi al Senato sulle politiche europee del Governo.

Più che il riconoscimento esplicito delle radici cristiane dell’UE – afferma Monti – è importante prendere atto dell’ispirazione etica di numerosi principi che stanno alla base della legislazione europea, anche in materia economico-finanziaria.

Il premier Mario Monti
Fonte: www.governo.it - Foto Mario Sayadi

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti ha offerto oggi una riflessione molto acuta sui principi etici all’origine di alcune prassi legislative dell’UE, che in molti casi sono più virtuose delle leggi nazionali in vigore negli Stati membri stessi: «Che ci sia o che non ci sia un esplicito riconoscimento a certe radici culturali nella costruzione europea (e ciascuno di noi, me compreso, può avere una preferenza affinché vi sia), è importante vedere che, nel modo in cui è costruita, nel modo in cui le scelte politiche sono avvenute nel corso dei decenni, in grande misura la costruzione europea, l’Unione europea incarna valori etici che molto più spesso sono stati assenti nelle politiche degli Stati nazionali» A titolo di esempio Monti ha citato: i princìpi di giustizia distributiva, la parità di trattamento fra Stati grandi e piccoli, l’equità intergenerazionale, la disciplina delle politiche di bilancio (nella misura in cui contrastano la tendenza degli Stati a spendere oggi più di quanto possono caricando così di debiti i cittadini di domani).

Vogliamo sottolineare poi il passaggio conclusivo dell’intervento del Premier, che dimostra una padronanza e una lungimiranza nell’analisi delle questioni europee quantomeno confortanti:  «Certi princìpi cardine del funzionamento dell’Unione europea, che si traducono anche in norme […] economico-finanziarie, hanno in generale un fondamento etico che gli Stati nazionali (perché sono loro i costruttori dell’Unione europea) hanno avuto la saggezza di enunciare, di collocare in un punto del sistema che è più al riparo dalle pressioni politiche ed elettorali di breve periodo che è la costruzione europea, e che credo tutti dovremmo vedere come un valore indipendentemente dalla visione che abbiamo sulle radici».

Francesco Masina (25 gennaio 2012)