Due giornate all’insegna della speranza fondata sul Vangelo, sintesi della Ecclesia in Europa e della vita di Robert Schuman

Anche alcune classi hanno partecipato all'evento. Un modo per passare dalle radici al futuro dell'Europa (foto: A. Tampieri)
Anche alcune classi hanno partecipato all’evento. Un modo per passare dalle radici al futuro dell’Europa (foto: A. Tampieri)

Un concorso artistico alla scoperta dell’Europa che c’è, una tavola rotonda di prim’ordine e un libro che testimonia un politico autentico. Ecco cosa è successo durante l’evento “Europa e valori. Radici, pace e democrazia”, che Cooperazione Cristiana Per l’Europa e le ACLI Provinciali hanno realizzato a Bologna il 3 e 4 novembre 2023

La prima mattina, diverse scolaresche di terza media hanno partecipato ad un concorso artistico sul tema dell’Europa, raccontando come la percepiscono, la vivono, la interpretano. Dalle foto e dai disegni emerge chiaro che il loro primo pensiero va alla pace, all’unione di popoli che fanno della propria identità e diversità una ricchezza a vantaggio di tutti. Emozionante è stata l’apertura dell’evento con l’esecuzione a cappella dell’Inno alla Gioia, inno ufficiale dell’Unione europea, diretta dall’insegnante di musica.

La tavola rotonda in occasione dei 60 anni dalla morte di Robert Schuman e a 20 anni dalla pubblicazione del documento pontificio Ecclesia in Europa ha avuto l’onore di tre ospiti di rilievo.

Il giovane vaticanista cattolico Andrea Gagliarducci si occupa da tempo del rapporto fra Chiesa cattolica ed Europa in senso ampio, a cui ha dedicato un libro nel 2021; perciò, è stato un moderatore più che adatto ad accompagnare la serata.

Il prof. Edoardo Zin, già vicepresidente dell’ente promotore della causa di beatificazione di Schuman e suo biografo, ha illustrato i passaggi fondamentali della vita del Padre dell’Europa, uomo di pace e riconciliazione animato da una fede genuina e visione lungimirante della politica. Anzitutto ha invitato i presenti ad accostarsi alla sua vicenda avendo bene in mente la situazione attuale nell’Europa orientale e in Terra Santa. Della lezione del prof. Zin desidero sottolineare tre parole chiave: coraggio, creatività e concretezza. Erano queste le doti necessarie appena finita la Seconda guerra mondiale, quando a Schuman furono affidati incarichi di governo nella Francia vincitrice.

I relatori della tavola rotonda: Edoardo Zin, Mariano Crociata, Andrea Gagliarducci
I relatori della tavola rotonda: Edoardo Zin, Mariano Crociata, Andrea Gagliarducci

Il coraggio in quel momento consisteva nel compiere una scelta politica di grande rilievo basandosi sul principio cristiano del perdono e della riconciliazione. L’idea rivoluzionaria è di rimuovere la causa stessa della secolare conflittualità fra Francia e Germania, ovvero il controllo dell’Alsazia-Lorena, regione ricca delle materie prime della stessa guerra. Metterle in comune avrebbe dato vita ad una forma di unificazione che si sarebbe poi estesa ad altre nazioni europee e ad altri settori della vita economica e politica.

La creatività è bussola esplicita del cammino a cui è chiamata l’Europa del secondo Dopoguerra: “La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionati ai pericoli che la minacciano. L’Europa non è stata fatta, abbiamo avuto la guerra”. La pace, quindi, è frutto del perdono, opera di chi, proclamato vincitore dalle armi (la Francia) tende per primo la mano al vinto (la Germania) perché l’unica sconfitta comune sarebbe rinunciare a costruire una pace duratura.

Il terzo valore è la concretezza: prefigurando già un cammino di decenni, Schuman non perde di vista il pragmatismo di chi riconosce che la storia cammina per piccoli passi tangibili: “L’Europa non potrà darsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme. Essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto”. Uno stretto collaboratore ha coniato una definizione molto felice, che meriterebbe un approfondimento: “Monsieur Schuman è un realista mistico”. Cioè, aggiunge Zin, fa le cose che vede che devono essere fatte, con gli occhi sempre rivolti verso il Cielo, perché è dal Cielo che egli trasse la forza per portare avanti ogni azione politica.

Tutto questo non sarebbe comprensibile senza considerare la dimensione esistenziale della fede cristiana nell’uomo Robert Schuman. Una fede coltivata per tutta la vita, con l’umiltà, l’arguzia e la visione soprannaturale della storia che non si inventano dall’oggi al domani, ma sono frutto di impegno, lotta per il bene e abbandono in Dio. La vicenda umana e spirituale di Schuman è riconosciuta dalla Chiesa cattolica come particolarmente virtuosa ed esemplare, proclamando il padre d’Europa “venerabile”. Ciò significa che la Chiesa attesta – al termine di un lungo processo storico e teologico – che egli ha vissuto le virtù teologali e cardinali in modo eroico, definendolo: Fedele laico, uomo di governo al servizio di uno Stato laico, rispettava pienamente la laicità dello Stato, ma non acconsentì mai ad agire contro coscienza, formata all’obbedienza dei comandamenti di Dio e delle leggi della Chiesa (Dicastero delle Cause dei Santi).

È seguita la lezione magistrale di Sua Eccellenza Mons. Mariano Crociata, pubblicata integralmente sul sito della Commissione degli Episcopati della Comunità Europea (COMECE), di cui il vescovo italiano è presidente. Anzitutto egli ha espresso un sincero apprezzamento per l’iniziativa organizzata dalla nostra associazione e per la sua stessa esistenza, frutto interessante di un’idea originale e che ha esplicitamente incoraggiato. Del discorso rilancio tre passaggi che intendiamo come programma di azione associativa per i prossimi anni.

In primo luogo, la Chiesa ha sempre considerato il processo d’integrazione europea una tappa preziosa della storia del continente, che va nella direzione di creare una “coscienza europea” (EIE, nr. 12). Vent’anni fa come oggi l’UE vive difficoltà profonde tanto da spingere il primo Papa argentino a definirla “un’Europa nonna e non più fertile e vivace. Per cui i grandi ideali che hanno ispirato l’Europa sembrano aver perso forza attrattiva, in favore dei tecnicismi burocratici delle sue istituzioni” (Discorso al Parlamento europeo, 25/11/2014). È quindi “necessario […] coltivare uno sguardo ecclesiale accurato su una realtà come l’Europa”, afferma Mons. Crociata; e su questo la nostra associazione è molto sensibile.

Il secondo passaggio è un chiarimento sul significato e il ruolo delle famose radici, metafora quasi abusata che rischia di rimanere slogan. Invece: “La comunità dei credenti ha bisogno di riappropriarsi del proprio patrimonio di fede riprendendo coscienza di tutta la sua grandezza e bellezza“, ha proseguito il nostro ospite. Restando nella metafora, questo patrimonio se investito può diventare l’elisir di giovinezza della “nonna Europa”, perché le radici di cui spesso parliamo “sono un compito prima e più che un’eredità di cui portar vanto”.

Infine, l’Europa ha compiuto passi memorabili spinta dall’esigenza di relegare le guerre fratricide ai libri di storia, ma più ci allontaniamo da quella generazione più si manifestano varie forme di oblio, e con esso “la perdita del senso di ciò che è necessario per mandare avanti una casa comune“. Questo è il motivo per cui la nostra associazione già da tempo ha messo al centro del proprio operato gli incontri con i giovani delle scuole.

Il secondo giorno sono tornati protagonisti gli studenti, che hanno ascoltato un altro testimone di speranza, di persona impegnata per il bene altrui e volto di una politica seria e serena. I ragazzi si sono confrontati con i temi dell’impegno, della dedizione, della fatica, del “Chi te lo fa fare”: vera strada verso una vita di speranza e pienezza. Seppure in videoconferenza per un contrattempo, è intervenuto anche il noto giornalista e scrittore Claudio Sardo, che ha presentato la propria curatela di alcuni discorsi di David Sassoli, presidente del Parlamento europeo dal luglio 2019 al gennaio 2022, quando si è spento lottando con una severa malattia. Uomo di comunicazione e acume politico, noto per il sorriso sincero e accogliente, Sassoli si è dimostrato un politico capace di incarnare alti ideali in situazioni difficili, conducendo l’Europarlamento nello tsunami pandemico. Cresciuto nell’associazionismo cattolico, il suo impegno politico animato anche dalla fede cristiana è stato ricordato anche dal card. Zuppi, Arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, alle esequie ispirate al brano evangelico delle Beatitudini: “È stato beato anche nell’afflizione, durante la sua malattia che ha accolto con dignità, senza farla pesare, spendendosi fino alla fine, invitando tutti a guardare lontano, vivendo con la forza dei suoi ideali e dell’amore che tanto lo ha circondato e accompagnato. Per un credente la beatitudine è obbedire alla propria coscienza e purificare le intenzioni da cui dipendono le altre scelte”. E di impegno animato dalla fede cristiana ha parlato anche Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle ACLI, che rivolgendosi ai ragazzi li ha invitati ad alzare lo sguardo ai modelli positivi che anche oggi vengono loro offerti, perché possano spendere la loro vita nell’affascinante sfida di servire il bene comune.

Il nostro presidente Francesco Masina ha poi avuto il compito di concludere la due giorni invitando i ragazzi a riflettere sul fatto che il valore dei loro successi e di ciò che ottengono dalla vita – da un voto a scuola alla realizzazione della propria vocazione – è legato all’impegno che hanno profuso per ottenerla. Il mondo dei social media propone un modello di benessere basato sul disimpegno e sul tutto-subito-gratis, mentre la vita insegna che una cosa ha valore se è frutto di passione, impegno, dedizione. Così come hanno capito Robert Schuman e David Sassoli, due uomini per i quali l’espressione “bene comune” aveva il volto dei cittadini che hanno servito nell’attività politica. E, animati da una fede profonda e matura, hanno potuto servire nei loro fratelli il Cristo che hanno cercato e amato nel loro cammino terreno.

In conclusione, abbiamo toccato con mano che la nostra associazione riempie uno spazio del dibattito sull’Europa che altrimenti rimarrebbe disabitato e di cui invece si coglie la necessità. Questo ci rincuora e ci incoraggia a rinnovare il nostro impegno, a cominciare dal rendere il nostro sito un collettore di contenuti ad ampio spettro che possa fungere da punto di riferimento per chi desidera approcciarsi all’Unione europea con uno sguardo ispirato alla visione cristiana dell’Uomo e della politica.