Il 9 maggio si celebra la Festa dell’Europa. La data è quella della Dichiarazione di Robert Schuman, nel 1950, che diede il via alla costruzione dell’Europa comunitaria.
Soprattutto oggi è necessario riflettere e rilanciare la concezione dell’Europa e la funzione delle sue istituzioni: dopo 60 anni da quel giorno, gli europei vivono nella pace ma il mercato e la moneta non sono sufficienti a conferire una vera identità all’integrazione europea. Noi di Cooperazione Cristiana Per l’Europa, insieme con numerose altre associazioni che stanno sorgendo in molte parti del Continente, ci proponiamo di rilanciare la riflessione sull’Unione Europea, proprio in questa situazione difficile e complessa, così come era difficile e complessa nel 1950.
Occorre considerare quanto il Beato Giovanni Paolo II scriveva nel 2003: «L’Europa non deve oggi semplicemente fare appello alla sua precedente eredità cristiana: occorre infatti che sia messa in grado di decidere nuovamente del suo futuro nell’incontro con la persona e il messaggio di Gesù Cristo».
Il Papa indicava una prospettiva che è sì permanente ma che va riproposta e riconquistata di tempo in tempo e di stagione in stagione.
Oggi 9 maggio, Festa dell’Europa occorre che non diamo per scontata la ricchezza della nostra cultura locale, nazionale ed europea, e che venga quindi accolta la provocazione di chi offre il Vangelo come faro per una società più a misura d’uomo, opponendo la schiettezza della testimonianza di fede ai tentativi di far correre la religione e la vita pubblica su due binari destinati a non incontrarsi mai».
Francesco Masina, presidente