Per celebrare la festa del patrono principale d’Europa, da Padova un messaggio che può illuminare i nostri passi
Le tracce lasciate dalla vita di Benedetto da Norcia sono innumerevoli e universalmente riconosciuto è il suo ruolo (seppure non esclusivo) di padre della civiltà europea. Ma in cosa è grande il patrono d’Europa? Una risposta la troviamo nel testo pubblicato oggi, 11 luglio 2024, in occasione della sua festa liturgica, da quattro esponenti di rilievo della chiesa padovana, dal titolo: L’autenticità del Vangelo: costruire comunione (testo integrale)
Sottolineo un passaggio: “La prima motivazione che ha guidato Benedetto non era civilizzatrice, né culturale, ma religiosa e spirituale. Una spiritualità in cui scorre la linfa evangelica, che condensa saggezza ed esperienza umana con l’intuito dei bisogni dei tempi. Una spiritualità incarnata, che permette anche a noi oggi di riscoprirci persone e popoli uniti nelle diversità. San Benedetto, senza negare la complessità delle differenze, ci insegna come considerarle una ricchezza e non un elemento di scontro, ponendo al primo posto la pari dignità e il pari valore di tutti gli esseri umani”.
La riflessione colpisce perché evidenzia il grande realismo di chi vive il Vangelo e la sequela a Cristo: per risolvere i problemi del presente non è necessario sminuirli o evitarli, ma rimboccarsi le maniche con competenza, fiducia (in Dio e nell’uomo) e speranza. Questo è il nostro augurio per l’Europa all’avvio della decima legislatura del Parlamento europeo, che prende il via in un giorno caro ai cattolici, ovvero il 16 luglio, Beata Vergine del Monte Carmelo. Peraltro, è una festività che richiama una compatrona d’Europa – accanto a Benedetto: Santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein. Ma questa è un’altra storia…