L’appello ai cristiani d’Europa del Segretario generale della COMECE don Patrick Daly in occasione della Festa dell’Europa, ovvero la celebrazione della Dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950: la scintilla che ha avviato l’integrazione europea.
Ogni 9 maggio si celebra in tutto il continente la Festa dell’Europa. Si tratta di un’occasione per richiamare gli albori della grande avventura che ha fatto crescere in stretta unità le nazioni d’Europa. Il 9 maggio 1950 la Francia ha proposto alla Germania di aprire un percorso di pace e riconciliazione, sulla base di un piano molto concreto, avanzato dal Commissario francese alla pianificazione Jean Monnet. La calorosa accoglienza del cancelliere Tedesco alle mani aperte del ministro degli esteri francese Robert Schuman ha segnato il primo passo di un’ampia trasformazione del nostro continente in una comunità di nazioni, che il 1 luglio di quest’anno accoglierà il suo 28º membro, la Croazia.
La pace e la solidarietà, gli obiettivi principali fissati il 9 maggio 1950, devono essere perseguiti con ancora maggiore decisione nel 2013, considerando che la crisi economica sta avendo un profondo impatto sulla società europea, causa di grande sofferenza.
Ci sono ancora dei politici, e anche dei cittadini, che ritengono che conflitti e divisione porteranno alla fine della crisi. Una logica simile ci porta indietro di 70 anni, a un continente profondamente diviso dall’odio e dal sospetto reciproco. Ma è molto semplice: noi non vogliamo tornare indietro, vogliamo andare avanti. Per questo, dobbiamo trarre spunto dalla visione di trasformazione delineata da Robert Schuman nel preambolo della sua dichiarazione del 9 maggio:
Non è più una questione di parole vuote ma di un atto concreto, un atto costruttivo. La Francia si è mossa e le conseguenze possono essere immense. Speriamo che lo siano. La Francia ha agito anzitutto per la pace e per dare ad essa un’opportunità autentica. Per questo è necessario che l’Europa esista. Quasi 5 anni sono passati dalla resa incondicizionata della Germania e la Francia sta realizzando la prima azione decisive per la costruzione europea e lo sta facendo associando anche la Germania. Le condizioni dell’Europa saranno totalmente trasformate e tale trasformazione agevolerà alter azioni fino ad oggi impossibile. Da questo nascerà l’Europa, un’Europa saldamente unita e costruita su una base forte. Sarà un’Europa in cui la qualità di vita crescerà integrando la produzione ed espandendo i mercati, incoraggiando così il calo dei prezzi.
In questa Europa, nella Ruhr, il Saarland e i bacini industriali francesi lavoreranno insieme per scopi comuni e il loro progresso sarà seguito da osservatori delle Nazioni Unite. Tutti gli Europei, senza distinzione, dall’est, dall’ovest e dai territory d’oltremare – specialmente l’Africa, che attende sviluppo e prosperità da questo vecchio continente – otterranno benefici dal proprio lavoro per la pace. Ed ecco la decisione, con le circostanze che l’hanno ispirata. (Segue il testo della Dichiarazione vera e propria)
Come Segretario generale della COMECE, vorrei invitare tutti i cittadini dell’Unione Europea e i loro rappresentanti politici a rinfrescare la propria conoscenza della Dichiarazione Schuman in questo 9 maggio 2013, un testo che è il fondamento del progetto europeo, la radice stessa di ciò che abbiamo realizzato insieme trasformando il nostro continente.
Magari, una rilettura di questo testo può dare luce al nostro cammino e ridonarci quel “sense of vision” che alcuni di coloro che oggi guidano l’Europa sembrano aver ormai perso.